Leggendo la Bhagavad-gita Daniel si imbatté in una saggezza che univa la bellezza e l'arte, la carne e lo spirito, la sensualità e la spiritualità. Per la prima volta, balenò davanti ai suoi occhi un pensiero diverso da quello occidentale, un'idea dell'armonia che si teneva lontana dalla separazione, dal sacrificio, dal peccato originale. Fu così che, dopo una lunga frequentazione dei grandi libri dell'induismo e del tantrismo, a trent'anni, Odier si ritrovò sulle colline verdeggianti dei contrafforti himalayani alla ricerca degli ultimi maestri del tantrismo shivaita, dei segreti dell'erotismo sacro.