Quarant'anni fa De Gregori compose una canzone-inno, "Viva L'Italia", in cui cantava pregi e difetti degli italiani, capaci di superare tragedie e tensione grazie alla capacità di resistere. Cosa resta di quell'eredità? Fulvio Abbate risponde con la vena ironica e la lucidità che lo contraddistinguono. Ci consegna una splendida e agghiacciante elegia: uno sfogo sentimentale e personale ma anche un affresco dell'Italia del 2020 e di chi siamo stati.
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brossura
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