Elham ha trentatré anni ed è la segretaria di un importante uomo d'affari della Repubblica Islamica, Keyvanpur. Proprio lui le rivela che il padre, scomparso venticinque anni prima, è vivo e abita in Svezia. Scandita dai ritmi frenetici della capitale, la voce della donna ci accompagna attraverso i ricordi d'infanzia e il faticoso tentativo di sconfiggere un senso di colpa maturato dal giorno in cui i pasdaran avevano fatto irruzione nella scuola di Elham. In un suo quaderno infatti era stata trovata una foto dei componenti della comune di sinistra in cui viveva con i genitori e lei, spaventata, li aveva nominati uno a uno all'uomo che la interrogava. Una volta a casa, si accorge che gli adulti sono spariti, alcuni arrestati, altri fuggiti. Col passare degli anni e lo stabilizzarsi della situazione politica tutti a poco a poco faranno ritorno: tutti tranne suo padre.