Dall'antimafia, alle interdittive sugli appalti, dal divieto di accesso alle manifestazioni sportive al recente "da.spo urbano", crescono le misure di prevenzione personali nell'ordinamento giuridico. Il moltiplicarsi dei divieti di accesso nella società contemporanea che, con formula felice, è stata definita la "società dell'accesso", fa riflettere. Certo "prevenire è meglio che punire": ma se divengono la stessa cosa? Attraverso una ricostruzione storica della legislazione italiana, il libro compie un'analisi dell'evoluzione delle misure di prevenzione personale alla luce dei "nuovi allarmi sociali" e delle garanzie costituzionali. Vengono evidenziati, anche sulla base della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, i problemi specifici ed i rischi di un'espansione del diritto amministrativo punitivo che può tradursi in un'anticipazione della pena alla fase della prevenzione, senza le garanzie proprie del processo penale. Il libro si sofferma inoltre sul modello "da.spo", tipico delle manifestazioni sportive e della violenza negli stadi, analizzando i contesti, i problemi, le precarie soluzioni dettate dall'emergenza, le novità.
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