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Walter benjamin e dante

Collezione: 2017
Codice: 9788868436087
Libri
/
Donzelli

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Intorno alla primavera del 1940, nella fase estrema della sua vita, Walter Benjamin riprende le tesi "Sul concetto di storia", che aveva concluso l'anno precedente, per tradurle in francese. In questa occasione, il filosofo tedesco inserisce nella quinta tesi, quella in cui è definito il decisivo concetto di «immagine dialettica», un sibillino riferimento alla Commedia di Dante, assente nella versione originale. A partire da questo indizio, Marco Maggi indaga il ruolo che la lettura di Dante ha rivestito nel pensiero di Benjamin, guidando il lettore in un inedito itinerario attraverso le sue opere. Il riferimento del '40 è infatti solo l'ultima di una lunga serie di citazioni dantesche che si susseguono nei lavori benjaminiani, a cominciare da un'evocazione dell'episodio di Paolo e Francesca nel saggio sulle "Affinità elettive" di Goethe, per culminare nella descrizione della metropoli moderna come inferno, negli studi sulla Parigi di Baudelaire. In dialogo con le più significative correnti del dantismo novecentesco in Germania, da Stefan George a Erich Auerbach, Benjamin individua nella poesia della Commedia la più alta consapevolezza nell'uso delle immagini in relazione alla rievocazione del passato. In questo studio, che si avvale di inediti materiali di archivio, le «immagini dialettiche» di Dante nella produzione di Benjamin entrano in costellazione con l'interpretazione di due poeti, Yves Bonnefoy e Giovanni Giudici, che attraverso l'opera del pensatore tedesco hanno cercato di interpretare nel contemporaneo il rapporto tra poesia e memoria.
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  • brossura

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