Il protagonista di "33 giri" è un cubano nero, figlio di una coppia che aveva aderito entusiasticamente alla rivoluzione. Il padre, accusato di malversazione, è morto per un colpo apoplettico e la madre è espatriata a Madrid. Separato dalla moglie, si consola come può con una russa vicina di casa e scopre il piacere della lettura, che poco a poco lo aiuta ad aprire gli occhi e a misurare la distanza fra gli slogan del partito e la realtà che lo circonda. La grigia routine dell'ufficio, le lamentele della gente per tutti i piccoli e grandi problemi della vita quotidiana, i suoi stessi pensieri gli appaiono come un disco rotto che ripete in continuazione le stesse cose. Fa incubi kafkiani in cui viene arrestato e processato per colpe che ignora, e assiste alla partenza di gruppi di giovani su zattere improvvisate e a manifestazioni spontanee e improvvisate di dissenso che immortala con la sua macchina fotografica. Finché un giorno prende la parola in un'assemblea per dichiarare che non è disposto a fare la spia, e iniziano i suoi guai. "Il disco rotto" è l'asciutta e toccante testimonianza della disillusione di una generazione che aveva creduto negli ideali rivoluzionari ed è stata costretta a fare i conti con la mancanza di libertà.
96
120
brossura
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