Uno dei più stimati scrittori sudamericani di oggi, paragonato a Calvino e Nabokov per il suo allegro gioco letterario, tradotto in 28 paesi e apparso negli ultimi anni in cima alle liste dei favoriti al Nobel.
Uno dei suoi romanzi più famosi: una vicenda intrigante ed eccezionale, come il suo protagonista. Un viaggio suggestivo fra la bellezza, l’arte e il lato grottesco della natura.
Johann Moritz Rugendas, noto pittore tedesco ottocentesco, compie un viaggio tra la regione andina e l’Argentina insieme a un altro pittore più giovane, il fidato amico Krause. La natura è rigogliosa e i due pittori europei ne apprezzano la ricchezza e la vivida diversità rispetto ai climi e agli ambienti del Vecchio Mondo. D’altra parte, sono alla mercé di una natura tanto fiorente quanto violenta. Da un lato ci sono gli indios – che i due pittori vogliono ritrarre a tutti i costi – con la loro ferocia primitiva, dall’altro c’è un tempo atmosferico mutevole e spietato… È proprio il tempo, con uno scherzo crudele, a cambiare le sorti del viaggio: un giorno, il pittore viene colpito da un fulmine insieme al suo cavallo. Più morto che vivo, col volto completamente scarnificato, Rugendas non rinuncia al suo sogno: indossa un cappuccio e via, come se nulla fosse successo, si mette all’inseguimento degli indios…
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Strade
brossura
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