Nel 1967 Charles Bukowski ottenne finalmente la notorietà con la sua colonna settimanale “Taccuino di un vecchio sporcaccione”, seguito dall’omonimo libro uscito nel 1969. Continuò a tenere la rubrica per altri vent’anni, utilizzandola anche come palestra per sviluppare idee per i suoi libri successivi. Il ritorno del vecchio sporcaccione mette insieme molte di queste gemme rimaste inedite da allora. Ritroviamo le sue solite ossessioni – sesso, alcol e cavalli –, le sue incursioni nella letteratura o nella politica, le sue tormentate relazioni con le donne e le sue luride scappate nei giri della poesia. Seguendo l’intero arco della carriera dello scrittore, il libro fa luce su una parte della sua biografia e mette in risalto tutta la sua versatilità.
“Poi un giorno dopo le corse dei cavalli mi misi a sedere e scrissi il titolo: taccuino di un vecchio sporcaccione, aprii una birra e il pezzo uscì da solo… non c’erano pressioni di nessun tipo, bastava semplicemente mettersi alla finestra, alzare la birra e lasciare che il pezzo uscisse da solo, tutto quel che voleva arrivare, arrivava…”
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Narratori
brossura
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