Con un incalzante ritmo jazz, Marco Pesatori percorre gli ultimi anni di una rivoluzione a cui tre giovani poeti dada-surrealisti non smettono di credere fino alla fine, vivendo - tra il 1973 e il 1977, anno in cui il protagonista sceglie la salvezza nella via dello zen - momenti turbolenti, pericolosi, in un abbaino di Porta Ticinese attraversato da comontisti in fuga sui tetti, a passo di marcia per le strade di Porta Romana, Porta Venezia e Brera con artisti e situazionisti vissuti come imprescindibili maestri, in una Milano in cui per sopravvivere si rubano libri e si scaricano camion, si assiste ai concerti, si medita con l'Lsd e si può cenare in silenzio insieme a SunRa, John Cage o con artisti del gruppo Fluxus, alla ricerca di un'identità personale che molti finiranno per smarrire. "Il trigono del Sole" è la storia della passione, della visione, dell'esaltazione folle e poetica di chi in quegli anni era convinto che un nuovo mondo si potesse creare e lo era col cuore ma anche con un'ingenuità da cui solo faticosamente il protagonista esce indenne. Tra paure, deliri, tenere insicurezze, tra fiumi di rock e jazz, il romanzo parte da una storia d'amore finita male e termina con un'altra storia d'amore che conduce finalmente davanti alla reale porta di ferro del Sé.
Quarta di copertina
“Quella dei gruppetti di poeti e rivoluzionari era per me una grande scuola, che avevo iniziato con testardaggine e passione, anche se ancora non lo sapevo e ancora credevo di dovermi aggrappare a qualcuno per uscire da quell’abisso di totale solitudine e disperazione da cui provenivo, anche per quella tristissima delusione d’amore.”
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