Un protagonista "alla Bukowsky" che riesce a coinvolgere e trascinare il lettore in storie al limite della farsa tra il riso e il pianto, in un romanzo che rompe gli schemi tradizionali. "Un libro sorprendente, irresistibile, iperbolico, caustico, "politicamente scorretto", crudo e crudele, spiazzante e divertente fino alle lacrime. Gianni Liverani, con questo suo secondo romanzo, si segnala come una delle voci più forti e originali nel panorama della nuova narrativa italiana. I suoi personaggi si muovono, stralunati ed eccessivi, "bevuti" e goffi, disperati e teneri, violenti e fragili, nelle retrovie della Riviera romagnola quando per la bella vita non è stagione e l'esistenza è sospesa in uno scombinato girare a vuoto, o quando della bella vita non si hanno né voglia, né possibilità, né cognizione, immersi in una continua, irrimediabile, disordinata e voluta precarietà dell'esistenza e dell'anima". (Dalla Prefazione di Eraldo Baldini)
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brossura
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