La raccolta regionale di Letterio di Francia, dalla quale abbiamo tratto quasi tutte le fiabe calabresi, è una delle più belle. Questo piccolo libro custodisce come uno scrigno le fiabe, alcune delle quali fanno risuo- nare le lingue antiche delle isole alloglotte occitana e albanese. E ancora altri gioielli: canti d'amore e ninne nanne dolci come il miele in grecanico, vive testimonianze di antiche civiltà poco ricordate. L'ultimo gioiello è il dono di un teologo francescano secentesco, che, citando autori antichi, ci racconta fra l'altro che Asca- nez, pronipote di Noè, navigando dalla Palestina si fermò con tutto il suo seguito in Calabria, sedotto dalle sue incomparabili ricchezze. La regione è tanto bella da ricordare il paradiso perduto: "...vi abbondano le verdure delle dilitiosissime piante, si producono in abbondanza mirabile i più belli e soavi frutti, quali mai da ingegno humano si possono imaginare, da lingua esplicare, e da delicata penna scrivere". Una favola.
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Saggi
brossura
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