Il Cardo è sempre lui: torna nella sua stamberga di Stupinigi in piena notte, ubriaco, e torva
un morto sul pallet. Già, perché quando non va a cercarseli sono i guai a trovare il più sgangherato
e sboccato perdigiorno del pianeta. Ma con un morto in casa c’è poco da scherzare, e se poi il
morto sparisce di colpo per riapparire poco dopo, altrove, allora la faccenda comincia a prendere
contorni inquietanti. E allora è necessario chiedere aiuto a Ribò, l’amico ex poliziotto. Ma sarà dura
anche per lui, in questa storia capovolta, dove i morti si comportano da vivi, i sani cercano la miglior
cura per le emorroidi da tre medici diversi e un morto stecchito dice la sua con una voce che fa
gelare il sangue. Ma la girandola di situazioni grottesche, gaie e dissolute non finisce qui, perché
quando c’è di mezzo il Cardo, si sa, tutto può succedere, e infatti, come se non bastasse, qualcuno
se la prende anche con Angela… E poi tutto precipita, il Cardo si traveste da spaventapasseri e
trova il morto in un frigo, poi ride e piange, e noi con lui, trascinati dalla sua linguaccia di zolfo.
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Noir
brossura
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