La storia inizia con un piccolo mistero: un ragazzo fissa un ritratto come ne fosse ipnotizzato. Siamo nella Galleria Palatina del Museo di Palazzo Pitti a Firenze, e il quadro è La Velata di Raffaello Sanzio, un dipinto affascinante, capolavoro rinascimentale. Incuriositi e un po' allarmati, i custodi decidono di intervenire e chi va a parlare con il misterioso visitatore è Silvia, giovanissima custode assunta da circa un anno, con il compito di occuparsi del pubblico di studenti. Il ragazzo si chiama Doyun ed è venuto dalla Corea del Sud, dove studia storia dell'arte in una Fondazione di Seul, proprio per vedere dal vivo l'opera di Raffaello. Silvia parteciperà al corso di formazione per l'uso di una app innovativa che traccia e controlla il pubblico, evidenziando potenziali vandali o danneggiatori, una app messa a punto da un gruppo di tecnici guidati dalla giovane esperta coreana Iseul Pak. Il nuovo sistema di sicurezza è inaugurato a Pitti il primo aprile ed entra subito in funzione. Dopo due settimane, a Pasqua, scoppia una impressionante emergenza: molte persone cadono a terra, e si sospetta un attacco terroristico. Al Palazzo arrivano reparti di carabinieri, personale paramedico, artificieri, e si scatena il panico tra i visitatori in fuga, con il piombare dei mezzi di soccorso, gli allarmi che scattano e i custodi sconvolti e affannati. Infine, quando cessa l'emergenza, si scopre che il quadro di Raffaello tanto ammirato da Doyun è scomparso. Silvia, spaventata dalla piega degli avvenimenti e di colpo consapevole del possibile uso criminale delle opere trafugate, finalmente riesce a incontrare Doyun e capire che ruolo ha lui in questa vicenda. Saranno i due ragazzi a seguire le tracce del dipinto che sembra chiamarli a sé, fino all'incontro faccia a faccia con il responsabile del furto e il ritrovamento del ritratto che tornerà nella sua casa, nel museo del mondo.