«Il sognatore (me?tatel’, in russo, dal verbo me?tat’, che indica il fantasticare, la rêverie) è un tipo letterario: «io sono un tipo», si definisce l’eroe stesso delle Notti bianche; e poco dopo aggiunge: «uno originale, un uomo molto buffo»... Nell’Eterno marito (1870) lo psicologismo di Dostoevskij si fonde al suo metodo del “realismo fantastico”. Come nelle Notti bianche, l’ambientazione porta i tratti della messa in scena teatrale. Non a caso le linee dell’intreccio... ripropongono e riflettono, nel rapporto conflittuale tra il marito ingannato e l’amante della moglie, situazioni, personaggi, sentimenti, emozioni riconducibili a numerose fonti e modelli del teatro europeo.»
320
Passepartout
brossura
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