Delle varie "anime" del fascismo, la sinistra fascista fu la più vivace e la più coesa. Se nei primi tempi essa si tradusse essenzialmente nello squadrismo borghese e nel sindacalismo soreliano e rivoluzionario, con la metà degli anni Trenta si fece portatrice di un nuovo fascismo teso a superare definitivamente la società borghese e il capitalismo. Il mito del lavoro e del lavoratore, l'umanesimo del lavoro di Giovanni Gentile, il progetto di socializzazione di Cianetti, la nascita dell'intellettuale militante, le pulsioni rivoluzionarie nella Repubblica Sociale e le sofferte evoluzioni della sinistra nazionale nel secondo dopoguerra costituiscono le tappe principali di questo percorso qui accuratamente ricostruito.
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