Jean Baudrillard è stato un filosofo e sociologo tra i più influenti del nostro tempo; il linguaggio contemporaneo gli deve alcune parole chiave, tra cui almeno quelle di “simulacro” e “iperrealtà”. Il consumo è per Baudrillard un processo di comunicazione che trasforma gli oggetti in simboli di un codice inteso a classificare e contrassegnare. nuove gerarchie sociali rimpiazzano così le vecchie differenze di classe. Il consumatore vive le proprie scelte come libere, e tuttavia egli stesso – vittima della coazione a distinguersi – cessa di essere persona per farsi oggetto tra gli altri. Sullo sfondo, un sistema di produzione che postula la perpetua eccedenza dei bisogni rispetto ai beni. a oltre trent’anni dalla pubblicazione, quest’opera fondativa – anticipatrice di tanti studi sul consumo mediatico, del sesso e del tempo libero – non ha perso nulla della sua forza profetica.
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