Zygmunt Bauman in questo libro si interroga sul fenomeno della progressiva individualizzazione della società contemporanea e sui sentimenti di paura che ne derivano per i singoli. Le società in cui viviamo sono sempre più caratterizzate da apatia politica, declino dell’uomo pubblico, ricerca affannosa di comunità, scomparsa della vecchia arte di costruire e mantenere legami sociali, paura dell’abbandono, culto disperato del corpo. Ma sebbene le conseguenze di tutto ciò – incertezza, ansie, senso del rischio – siano riconducibili a fattori strutturali, esse vengono vissute come tratti di esperienza squisitamente individuale. Una visione privatistica e un destino che possono essere superati, ci dice Bauman, guardando più lucidamente al modo in cui viviamo, alle condizioni nelle quali agiamo, ai confini socialmente definiti della nostra immaginazione e ambizione, in altri termini risalendo alla natura fondamentalmente sociale delle nostre angosce personali e affrontandole collettivamente.
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