Uscito nel 1948 e subito tradotto in una decina di lingue, Prigioniera di Stalin e Hitler racconta l'esperienza di Margarete Buber-Neumann, militante comunista tedesca, prima nei campi di "rieducazione" sovietici e poi nel Lager tedesco di Ravensbrück. Scritto con una precisa vena narrativa, questo libro è uno dei migliori e più impressionanti campioni della cosiddetta letteratura concentrazionaria, e la prima testimonianza diretta dei gulag sovietici.
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