Colonizzato dai social network, il terreno dell’informazione è minato da "post-verità". Contano più le emozioni che i fatti. Più le suggestioni che i pensieri. Più lo storytelling che le storie. Più la propaganda che le notizie. E dunque più le bugie che il racconto veritiero dei fatti. È un virus che infetta la rete, l’informazione, la politica - ridotta a comunicazione - e l’etica pubblica. Ma arginare e sconfiggere questa deriva si può.
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