La guerra è fra i tratti fondativi dell’identità storico-culturale europea: intrinseca alla sua passata preminenza mondiale, alla dimensione stessa della politica, alla costruzione della nazione e della sua cittadinanza. L’esperienza novecentesca ha però messo fuori legge la guerra: l’ha criminalizzata cancellando in questo modo il passato stesso dell’Europa. Ora che è nuovamente circondata da una conflittualità minacciosa, scrive Galli della Loggia, «forse per la democrazia europea sta giungendo l’ora di un appuntamento fatale con la storia: un appuntamento nel quale mille indizi sembrano indicare che possa riacquistare tutta la sua antica crucialità la categoria tanto a lungo esorcizzata della guerra». L’Europa saprà ritrovare le armi, in primo luogo culturali? Da quattro diverse prospettive – storica, geopolitica, filosofica e letteraria – gli autori di questo volume fanno i conti con l’evoluzione dell’atteggiamento europeo sulla guerra.
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Voci
brossura
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