Sullo sfondo fosco di una Sicilia all'inizio del Seicento, attraversata da banditi, prostitute, sgherri e locandieri, il ladro Angelo il Greco, arrestato e condotto davanti al viceré duca di Ossuna, ha l'opportunità di salvarsi dalla forca ma deve subito partire da Palermo per raggiungere un palazzo fra i monti. Il viceré, ambizioso e veloce nel prendere le decisioni, governa con inflessibile pugno di ferro, senza guardare in faccia coloro che si oppongono alla sua autorità, siano nobili o poveracci. Il ladro, svelto di mano e abile con il coltello, può divenire una pedina nei giochi di potere. Ma, nel suo viaggio, i pericoli e le avventure che Angelo il Greco deve affrontare per tentare di rimanere vivo sono più di quelli che aveva previsto. La storia narrata e i personaggi sono frutto di fantasia. Ma Il duca di Ossuna, realmente esistito, fu davvero un uomo di governo forte, abile e astuto come si narra in questo libro. Fu prima viceré a Palermo e poi a Napoli. Tuttavia, cadde in disgrazia e morì prigioniero. Mentre molti suoi predecessori avevano lasciato l'isola praticamente senza controllo, lui si distinse per i modi autoritari del suo governo.