Siamo sempre incantati dalla leggerezza delle storie di Leo Lionni: una soavità nei colori, un trionfo di verdi e gialli, un damasco nelle linee grafiche. Un bruco per sfuggire all’appetito di un ghiotto pettirosso s’improvvisa «un misuratutto». E con questa nuova qualifica comincia a misurare il becco di un tucano, la coda di un fagiano, le zampe di un airone… Quando però gli verrà chiesto di misurare il canto di un usignolo, furbescamente se la svignerà tra l’altezza delle canne e le corte erbe del prato.
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Rilegato, Illustrato
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