C'è stato un lungo periodo, più di mezzo secolo, in cui l'Unità era un grande giornale. Prima come organo del maggiore partito comunista dell'Occidente. Poi, più recentemente e per pochi anni, come quotidiano di opinione coraggioso, sostenuto con qualche imbarazzo dagli eredi politici di quello stesso partito. Ibio Paolucci ne racconta la storia dagli anni Cinquanta, quelli della guerra fredda, fino alla fine del Novecento. Lo fa attraverso le sue testimonianze, i suoi racconti, i grandi protagonisti del passato, gli articoli scritti su questioni cruciali nei momenti cruciali. Ne esce l'eco ancora viva di un'epopea fatta di asprezze e di speranze, di una lotta politica nutrita di ideologie, interessi di classe e grandi orizzonti culturali. E anche l'eco di una drammatica difesa delle istituzioni, nella quale l'autore svolse, facendo il suo mestiere di giornalista, un ruolo di rilievo, senza alcuna ambiguità di fronte all'offensiva del terrorismo. È un libro importante per ricordare, per sapere. E per capire una storia che appare lontana ma che è profondamente radicata nella vicenda repubblicana.
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brossura
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