"A me pare che un elemento dell'atmosfera culturale che ci circonda sia costituito da un rinnovato interesse per il Negativo, legato alla possibilità di individuare, tra le sue pieghe, la trama di una valenza costruttiva. Il negativo, cioè, non sarebbe, come intuitivamente appare, semplicemente l'opposto del positivo, ma qualcosa che gioca un ruolo più articolato e promettente: non è solo qualcosa da cui difendersi, ma è anche qualcosa che può essere utilizzato. Nessuna disciplina può rivendicare, a buon diritto, la paternità di questo clima. È più esatto dire che ci sono, a monte, più padri, i quali, senza accordarsi, anzi ignorandosi tra loro, procedendo, cioè, ognuno per proprio conto, hanno contribuito a crearlo, mantenendo viva la speranza, antica quanto il mondo, di dominare, in qualche modo, quella componente "negativa" senza la quale molti fenomeni della vita, compresa la sua distruzione, rimangono insufficientemente spiegabili. La matematica, la fisica, la chimica, la fisiologia, la pittura, la fotografia, la psicoanalisi, sono le angolature attraverso le quali sono state considerate le relazioni tra 'positivo' e 'negativo'". (Dalla Prefazione).
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brossura
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