La storia della Prima Repubblica riscritta da chi l’ha vissuta in prima persona.
Un saggio per correggere l’arco temporale in cui si inquadra generalmente la Prima Repubblica, retrodatandone la fine all’omicidio Moro (1978), rivalutarla sfatando i luoghi comuni sull’ingovernabilità, la frammentazione dovuta al proporzionale e l’eccesso di ideologia, e ripercorrerne il cammino in relazione alle necessità di riforme e ai problemi del presente, dalla Costituzione, al sistema elettorale, alla separazione dei poteri e alla magistratura. Nel 1978, con l’omicidio Moro, comincia infatti un periodo di “interregno e incerta transizione” che si protrae fino alla morte di Berlinguer nel 1984, durante il quale cominciano a venire a mancare gli elementi caratterizzanti della Prima Repubblica: “l’originale contrapposizione degli anni del centrismo si era oramai attenuata” con la disponibilità al compromesso storico, mentre l’implementazione dei governi regionali portava all’assunzione di nuovi poteri da parte del PCI. La Prima Repubblica così intesa viene quindi riscattata dalla damnatio memoriae evidenziandone i risultati positivi, ossia la capacità di creare prosperità e maggiore giustizia sociale dalle macerie belliche di un paese diviso politicamente e culturalmente, con un alto tasso di analfabetismo e grandi disuguaglianze sociali, tanto da apparire “il periodo aureo della nostra esperienza repubblicana.”
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Le Onde
brossura
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