Nella citta'  dolente. Mezzo secolo di scandali urbanistici. Dalla sconf

Il 13 aprile del 1963 è una data chiave nella storia del nostro Paese. Quel giorno “Il Popolo”, quotidiano ufficiale della Dc, scrive che nello schema di nuova legge urbanistica presentato dal ministro dei Lavori pubblici Fiorentino Sullo (basato sull’esproprio delle aree edificabili) non era “in alcun modo impegnata la responsabilità della Democrazia cristiana”. Finì così la possibilità di sottrarre le nostre città all’arroganza della speculazione fondiaria che aveva avuto il via libera alla fine della Seconda Guerra Mondiale. A dare carattere definitivo alla sconfitta contribuì il tentativo di colpo di Stato dell’estate del 1964 (il cosiddetto Piano Solo) ordito dalla Presidenza della Repubblica e da ambienti politici e padronali atterriti dalla proposta di riforma urbanistica. Vezio De Lucia, massimo esperto italiano di urbanistica, ricostruisce per la prima volta in questo libro cinquant’anni di scandali urbanistici e sventramenti del territorio, che hanno finito per ridurre l’Italia nel Paese degli abusi edilizi e della speculazione.