Nel gennaio del 1933 Hindenburg, presidente della Repubblica, incarica Hitler di formare un nuovo governo. Hitler viene nominato cancelliere, assume la guida del governo e ha la maggioranza assoluta in parlamento, dal quale ottiene pieni poteri. Mette fuori legge il partito comunista, abolisce ogni libertà e garanzia costituzionale e ogni dissenso. Chiude i giornali di opposizione e le sedi sindacali e reintroduce la pena di morte per crimini contro lo Stato. Scioglie tutti gli altri partiti tranne quello nazionalsocialista. Inoltre, nel febbraio ci fu l’incendio del Reichstag, il parlamento tedesco, che fu un gesto clamoroso, ma Hitler non si scompose e diede la colpa ai comunisti, dando inizio alle persecuzioni politiche. Usando lettere, diari e memorie, Metcalfe distilla le personalità, i punti di vista e le reazioni quotidiane di cinque testimoni attenti e spesso direttamente coinvolti al consolidamento del potere di Hitler. Sono: l’ambasciatore degli Stati Uniti in Germania, William Dodd e la sua vivace figlia Martha; Bella Fromm, un’affascinante giornalista della società tedesca che era ebrea e non ne faceva mistero; Ernst Hanfstaengl, il capo della stampa estera e buffone di Hitler; e Rudolf Diels, il primo capo della Gestapo. La sanguinosa epurazione di Roehm del 30 giugno 1934 ebbe un effetto shock su ciascuno dei cinque testimoni su cui Metcalfe si concentra. Le loro varie reazioni costituiscono il culmine di questo libro emozionante, di grande importanza storica.
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Bloom
brossura
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