Il tema viene analizzato, dopo un breve inquadramento sistematico, attraverso l'esame dei profili controversi e problematici della disciplina e l'esposizione dei casi pratici evidenziati dalla giurisprudenza in materia. La sospensione del procedimento con messa alla prova nei confronti dei maggiorenni, introdotta con la legge 28 aprile 2014 n. 67, sulla scia della felice esperienza della messa alla prova già applicata ai minorenni, è un istituto profondamente innovativo, che anno dopo anno registra un trend in costante crescita e che, con la recentissima sentenza della Corte costituzionale n. 91 del 2018, ha superato indenne il vaglio di legittimità costituzionale. Con esso si è infranto il binomio classico processo di cognizione-esecuzione della pena, rinunciandosi ad istruire un processo nei confronti dell'indagato/imputato che faccia la scelta di chiedere al giudice di sottoporsi alla messa alla prova, il cui esito positivo porta all'estinzione del reato. La natura processuale e sostanziale dell'istituto, le sue molteplici finalità, l'articolato iter procedimentale hanno richiesto uno sforzo applicativo notevole da parte degli uffici giudiziari, che si sono attrezzati con linee guida e protocolli, e sono tuttora fonte di problematiche interpretative, come dimostra la significativa produzione giurisprudenziale in materia. Il testo, dopo una sintetica ricostruzione delle caratteristiche dell'istituto e dell'iter procedimentale, approfondisce le questioni interpretative di maggiore rilievo, fornendo su ognuna la risposta eventualmente adottata dalla giurisprudenza delle Corte superiori, per poi tratteggiare, nella sezione dedicata ai casi pratici, alcune problematiche applicative sorte in concreto, al fine di offrire un'immediata e chiara risposta agli operatori che siano chiamati ad applicare l'istituto.
128
Quid Iuris
brossura
Scrivi una Recensione
Fornisci la tua opinione su questo prodotto (max 2000 caratteri)