L'Ordinamento Penitenziario del 1975 ha costituito, da un punto di vista normativo, il passaggio dal sistema esclusivamente punitivo a quello anche "rieducativo". Venivano recepiti, dopo 27 anni, i principi costituzionali, ma la mancanza di una vera e propria cultura dell'esecuzione penale non ha consentito la concreta realizzazione del cambiamento. Dopo la sentenza "pilota" della CEDU dell'8 gennaio 2013, che condannava l'Italia per trattamenti inumani e degradanti, il nostro Paese è stato costretto a "pensare" a una nuova riforma del regime detentivo. La delega al Governo, che pur aveva trovato totale attuazione nel lavoro delle Commissioni Ministeriali, è stata solo parzialmente rispettata con il venir meno di elementi fondamentali quali la facilitazione all'accesso alle misure di comunità e il diritto all'affettività. In queste pagine il commento ai tre principali decreti legislativi entrati in vigore il 10 novembre 2018.
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