Una nuova edizione arricchita da un’introduzione dell’autrice scritta in seguito al disastro della centrale giapponese di Fukushima. “I mezzi di comunicazione odierni ci permettono di assistere in presa diretta alla tragedia del Giappone. Che accade sotto i nostri occhi. Che tocca anche noi. La paura atomica ha reso il mondo ancora più piccolo. Il vecchio lessico della politica, “noi-loro”, “lontano-vicino”, non ha più alcun senso. Le nubi radioattive di Cernobyl, non possiamo non averci pensato, erano sopra l'Africa e la Cina a quattro giorni dal disastro. [...] La domanda è inevitabile: è una tragedia giapponese o dell'intera umanità? Il disastro atomico ha o non ha incrinato la nostra idea di civiltà? E i nostri valori?” In seguito alla terribile scossa di terremoto che ha devastato recentemente il Giappone causando un disastro nucleare nella centrale di Fukushima, Svetlana Aleksievic è tornata a riflettere sul suo Preghiera per Cernobyl’ scrivendo una nuova introduzione. Il metodo di Svetlana Aleksievic?, spesso accostata a Kapuscinski come maestra del genere reportage narrativo, consiste nel raccogliere centinaia di interviste approfondite su un tema e di trasformarle in racconto avvincente. Così in questo libro ha dato voce, rielaborando e trasformando in narrativa centinaia di interviste, a quel “Cernobyl’” composto di persone dalle professioni, destini, generazioni e temperamenti diversi, donne e uomini, bambini e soldati, contadini e intellettuali, credenti e atei. “Cernobyl’” scrive l’autrice, “è il principale contenuto del loro mondo. Esso ha avvelenato ogni cosa dentro di loro, e anche attorno, e non solo la terra e l’acqua. Tutto il loro tempo”.
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brossura
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