Storie proprio cosi'

A mo’ di fiaba, con tono semiserio, Kipling prova a dare in ogni storia una risposta a semplici domande, inventando fantasiosi miti delle origini e mescolando il linguaggio della fantasia alla parodia di quello scientifico, con l’intento di coinvolgere il piccolo lettore nella spiegazione di alcune caratteristiche degli animali, ma anche di tante abitudini – come l’uso dell’alfabeto. Dodici storie che esaltano l’inventiva narrativa e linguistica di Kipling, il che da più di cent’anni ne fa la fortuna presso i lettori, piccoli e grandi, che da esse hanno tratto espressioni divenute ormai luoghi comuni. A cominciare dal titolo: “Just-so stories”, è da tempo entrato nel gergo scientifico proprio per indicare teorie impossibili da dimostrare ma scherzosamente plausibili; in altri termini il “refrain” più adatto per bollare come inaffidabili nuove presunte scoperte scientifiche. Pubblicate per la prima volta nel 1902, le “Storie proprio così” erano state scritte qualche anno prima da Kipling per la sua prima figlia, Josephine, morta tragicamente nel 1899. L’attaccamento dell’autore a quelle sue deliziose creazioni, lo portò persino a illustrare di suo pugno quella prima edizione, con incisioni in bianco e nero. Grazie al loro stile comicamente ispirato ai miti delle origini tipici della cultura indiana, e soprattutto grazie alla dirompente creatività linguistica, che spesso si affida a parole inventate e a orecchiabili onomatopeie, queste storie entrarono subito nel canone delle letture per ragazzi, conoscendo decine di edizioni in tutte le lingue. E in questa ricca tradizione s’inserisce l’edizione illustrata da May Angeli che, sulle orme di Kipling, ha creato decine di incisioni su legno che hanno il pregio di riprodurre lo stile e il tono di quelle originarie del 1902, vantando in più un uso sapiente e magistrale dei colori. Ne nasce un volume imperdibile, un caleidoscopio che cattura l’occhio quanto la fantasia, grazie alla perfetta simbiosi tra testo e immagini.