Questo libro è una sorta di campionario, una vetrina scintillante, un invito ad addentrarsi nel labirinto di Pessoa seguendo le più preziose pietre miliari dei suoi scritti. Da non confondersi con una raccolta di massime, arte che Pessoa non amò e non coltivò, questo è piuttosto un volume di furti d'arte: la compilazione di un appassionato di Pessoa che ha deciso di predare le gemme di cui è costituita un'opera sconfinata per offrirle al lettore italiano. Prose, diari, lettere, poesia: tutta la produzione del grande portoghese è passata al setaccio del cercatore d'oro; e questa messe, inaspettata e in qualche modo ignota, risplende di quel bagliore di sorpresa e di meraviglia che acquistano gli esemplari sperduti e i gioielli rubati. Ma oltre al piacere del testo che la sua lettura ci procura, questo libro può anche essere considerato come un'eccentrica iniziazione: una guida bizzarra, un privato 'baedeker' per viaggiare fra gli spazi e i pianeti della sorprendente galassia letteraria che il Novecento ci ha consegnato.