L’antimafia sta diventando una nuova mafia. Ci avete mai pensato? In questi anni ha avuto grandi meriti: ha formato le coscienze di molti siciliani, ha strappato una generazione all’ignavia, ha portato la discussione sulla criminalità nelle scuole e in Parlamento. Ma a un certo punto è accaduto qualcosa, e si è ridotta a un ripetersi costante di gesti e riti completamente vuoti di significato. È diventata un sistema chiuso e totalitario, una specie di circo che mette in mostra i suoi campioni: il prete coraggioso, la vittima scampata, il giornalista minacciato, il magistrato scortato. Dà tanto lavoro: con l’industria dei libri e quella dei festival, con gli sportelli della legalità, i progetti per le scuole, la gestione dei beni confiscati. Ma tutto questo ha ancora senso? L’interlocutore immaginario di Giacomo di Girolamo è Matteo Messina Denaro. Rivolgendosi a lui attraverso questo pamphlet, l’autore spiega ai lettori perché il fenomeno dell’antimafia è diventato una specie di religione che non ammette altro all’infuori di sé. Ironico, provocatorio, tagliente e ben documentato, Contro l’antimafia insinua nuovi, terribili dubbi e si schiera con chi, oggi, ritiene che si debba ripartire per combattere la mafia con strumenti nuovi: attraverso la cultura, la formazione, lo studio, l’analisi, l’onestà intellettuale, l’impegno e la fatica.
160
brossura
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