Il rapporto tra uomo e spazio, le differenze tra spazio 'addomesticato' e 'selvaggio', e la fondazione spaziale del concetto di civiltà. Con la prefazione di Gianni Vattimo.
Quarta di copertina
Tracciando confini, separando lo spazio 'addomesticato' da quello selvaggio, edificando villaggi e città, gli uomini hanno da sempre orientato se stessi e l'intero universo. Oggi, invece, parlare di insediamenti umani e di 'perdersi' implica dare testimonianza dello sconquasso del mondo dovuto a sempre maggior situazioni di diaspora e di emigrazione e al costituirsi di forme di cittadinanza nuove. Un libro originale e sorprendente che, come scrive Gianni Vattimo nella prefazione, «movendo da una riflessione essenzialmente antropologica e "scientifico-positiva", ritrova la tematica centrale della filosofia contemporanea».
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Brossura
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