In fuga con la zia

Thebes, undici anni: un vulcano mini in continua ebollizione. Logan, quindici anni: prime tresche amorose, pile di CD e fissa della pallacanestro, tace molto e scrive racconti terrificanti. E mamma Min, che ha appena dato fuori di testa. Zia Hattie, che se la godeva a Parigi, è appena stata mollata da Marc, deciso a concedersi un periodo “spirituale” in India. Solo lei può dare una mano, una super-mano, a sua sorella Min e ai ragazzi. Un babbo in casa Troutman non c’è: il vecchio Cherkis è a minimo tremila chilometri di distanza, immerso in qualche esperienza artistica estrema. Sistemata Min in ospedale psichiatrico, Hattie decide di partire con i ragazzi a caccia di babbo Cherkis. Thebes è una turbina di slanci, ombre, pensieri taglienti: imita da dio voci e modi di fare degli adulti, riscrive i comandamenti a modo suo, dispensa buoni omaggio grandi due metri. Logan fa schifo a scuola, combatte il caos dell’adolescenza – “Chi se ne frega dei fatti se hai le parole”, K. Cobain – e combatte le mattane della sorella. Insieme, partono per un viaggio strano e straordinario. Un viaggio dove si scopriranno più folli, più normali, più belli di quanto non pensassero.