Agli inizi dell’Ottocento i genitori ebrei di Rachel lasciano l’Europa per sfuggire alle persecuzioni religiose e si rifugiano sull’isola di Saint Thomas, nei Caraibi. Rachel adora vivere in quel paradiso terrestre, in compagnia dell’orfano Aron e di Jestine, la figlia della loro domestica, così come adora il padre, un colto mercante marittimo che la riempie di attenzioni. Eppure, dentro di sé, nutre ancora il sogno di trasferirsi a Parigi. Quando gli affari di famiglia precipitano, il padre chiede a Rachel di aiutarlo sposando Isaac Petit, un vedovo di quasi trent’anni più grande e con tre figli piccoli. Anche se Rachel sa che Isaac non sarà il grande amore della sua vita, accantona il sogno di trasferirsi in Europa e accetta. Poco dopo, però, muoiono sia il padre sia Isaac. E quando da Parigi un lontano nipote, Frédérick, arriva per prendere in mano le redini dell’azienda, Rachel non sa cosa pensare. E’ arrabbiata, non le va di lasciare i suoi affari in mano a un estraneo. Eppure, al tempo stesso, sente una profonda attrazione verso quel giovane. Nonostante il codice morale della comunità imponga di non avere rapporti con i propri parenti, per quanto lontani, tra i due scoppia un amore incontenibile, da cui nascerà Camille, futuro padre dell’Impressionismo. I problemi, però, sono tutt’altro che finiti. Camille ha lo stesso carattere della madre da giovane. A lui non importa niente dell’azienda di famiglia. Vuole solo dipingere, scoprire il mondo e vivere a Parigi. Ora Rachel è chiamata alla sua sfida più difficile: dare a suo figlio quella libertà di esprimersi e di sperimentare che a lei è stata negata.
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brossura
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