È l'aprile del 1975 e, con i Vietcong già alle porte della città, Saigon precipita nel caos. Nella sua villa, un generale sudvietnamita sorseggia whiskey e, con l'aiuto dei suoi fidati ufficiali, appronta la lista di coloro destinati a imbarcarsi sugli ultimi voli messi a disposizione dall'amministrazione americana per abbandonare il paese. Il generale è il capo della Polizia Nazionale e dei servizi segreti del Vietnam del Sud e ha come aiutante di campo un giovane capitano che è, in realtà, un agente segreto comunista incaricato di riferire sulle attività militari e sul controspionaggio del Vietnam del Sud. Figlio illegittimo di una vietnamita e di un prete cattolico francese, il capitano è stato educato negli Stati Uniti, dove ha imparato a parlare inglese senza accento e a sviluppare un rapporto di odio-amore nei confronti di un paese dove tutto è "super" (i supermarkets, le superhighways, il Super Bowl, e così via). Animato da un'autentica fede nel comunismo, è tornato in Vietnam per sostenere, da agente doppiogiochista, la causa dei Vietcong. Della sua vera fede sono naturalmente all'oscuro tutti nel gruppo, in primo luogo il suo migliore amico Bon. In una Saigon in preda alla confusione, al caos e al terrore, il generale e i suoi uomini, compresi il capitano e Bon, fuggono sotto la tempesta di fuoco dei Vietcong...
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brossura
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