Venezia è una città misteriosa, fatta di ponti di ogni forma e dimensione, una creatura misteriosa e inafferrabile che ha preferito dare le spalle alla terraferma per guardare oltre il Mediterraneo. Venezia è “la balena bianca con cui Achab mette in gioco il suo destino”. E’ da questa personalissima impressione che lo storico d’arte Cesare de Seta parte per compiere un viaggio all’interno della laguna e, soprattutto, della grande pittura veneziana. Passando in rassegna i quadri di Tintoretto e i capolavori di Giorgione (il Ritratto di donna, Madonna con Bambino con i santi Nicasio e Francesco e Tempesta, nel quale si leggerebbe il bombardamento di Padova ad opera dell’imperatore Massimiliano I), l’autore non manca di analizzare neppure gli epistolari di Tiziano, nei quali scova confessioni e aneddoti gustosi, come quello in cui si diceva che l’imperatore Carlo V fosse così rapito dai ritratti del pittore da chinarsi persino a raccogliere i pennelli cadutigli a terra. Analizzando l’impatto dell’invenzione della camera oscura sulla società e sulle tecniche ritrattistiche dei Vedutisti del Settecento (Canaletto, Guardi, Bellotto e Tiepolo), Cesare de Seta costruisce un percorso originale e coinvolgente in cui autori, collezionisti e critici dialogano allo scopo di far emergere l’autentico volto della Serenissima: una città-destino che segna la vita di chiunque la conosca.
160
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brossura
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