Un cofanetto con 48 cartoline con le copertine dei libri dello scrittore pubblicati nella collana «La memoria» e l’antologia dei sogni narrati nei romanzi e nei racconti di Andrea Camilleri.
«A picca a picca gli assumò alla memoria il sogno che aviva fatto. Che grannissima camurria che gli era pigliata da qualichi anno! Pirchì gli era vinuta questa, d’arricordarisi di tutte le minchiate che sognava?».
Motivo ricorrente nei romanzi di Camilleri è il sogno. Lo ritroviamo nel corso del testo, o più spesso all’inizio della narrazione. I sogni occupano un posto speciale sia nei romanzi storici e civili che nelle storie di Montalbano; essi consentono allo scrittore di esprimere un timore, un desiderio, un’aspirazione del protagonista, o di mostrare al lettore aspetti inconfessabili dei personaggi. Qualche volta è una breve visione, un pensiero che fa capolino fra sonno e veglia; altre si tratta proprio di una scena autonoma, un piccolo romanzo onirico dentro il romanzo. Questo libro ripropone i sogni dei romanzi di Camilleri, da quello di Michilino della Presa di Macallè che si ritrova precipitato all’inferno, a quello di Zosimo del Re di Girgenti con la corona fiammeggiante, alla premonizione su Beba e Anita del Sonaglio. Nei gialli con Salvo Montalbano spesso è proprio il sogno che dà il via al caso, all’indagine, o che anticipa il tema del racconto; il commissario si risveglia da quelle visioni notturne, che a volte sono veri e propri incubi, sempre sudatizzo, con il cuore che corre al galoppo, con urgente necessità di una cicaronata di caffè. Sogni erotici con Livia, Catarella latinista, sogni di cadaveri e tabbuti… Naturalmente Montalbano non vuol sentir parlare di Freud e addebita la complessità del sogno alla quantità di polipetti a strascinasali ingurgitati la sera prima, o a notizie sentite in TV.
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