E’ una mattina di primavera del 1951: Flavia de Luce, undicenne studiosa di chimica, grande esperta di veleni e detective dilettante, aspetta presso la stazione ferroviaria di Bishop’s Lacey - in compagnia del padre, Colonnello de Luce, e delle sorelle Dafne e Ofelia - l’arrivo del corpo della madre Harriet, dispersa dieci anni prima tra le nevi dell’Himalaya. Dal treno oltre ad Harriet, il cui corpo è ancora intatto essendo rimasto tutto il tempo all’interno di un ghiacciaio, scendono anche una serie di pezzi grossi del governo inglese, nonché il capo dell’opposizione: Winston Churchill. Proprio Churchill - che è una specie di amico di famiglia - si avvicina a Flavia e le dice qualcosa di decisamente strambo, a proposito di certi “sandwich di fagiano”. E poco più tardi è un perfetto sconosciuto a sussurrare all’orecchio di Flavia parole ancor più misteriose, riguardo ad un “guardacaccia in pericolo”. Subito dopo il tizio in questione finisce travolto dal treno in partenza: è probabile che sia stato spinto. Ma da chi? E che significano le apparentemente insensate parole del morto e del leader conservatore? Mentre Flavia cova il folle progetto di riportare in vita la madre grazie alle proprie, invero sterminate, cognizioni di chimica, l’ingarbugliata matassa riguardante la morte - e la vita - di Harriet de Luce comincia a dipanarsi; e giunge ad una svolta il “romanzo di formazione” a puntate della ragazzina inglese, ormai pronta a voltare definitivamente le spalle all’infanzia.
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La memoria
brossura
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