Un libro di storia? Un libro sulla storia? Franco Cardini, ottimo storico e piacevolissimo divulgatore-raccontatore, nonché studioso capace di disegnare grandi e suggestivi quadri, in questo libro affronta varie epoche e vari temi: si va dalla riflessione sul mestiere di storico, alle ricostruzioni erudite, dalle puntualizzazioni su grandi categorie come Medioevo e Occidente, alle divagazioni sul romanzo storico, “un’ampia tastiera tematica e concettuale, specchio forse della complessità dei tempi nei quali viviamo e dinanzi alla quale non si ha più forse il diritto, se mai lo abbiamo avuto, di nascondersi dietro il sedicente specchio di un’obiettività impossibile a praticarsi o di trincerarsi dietro il preteso alibi d’una “scienza” della ricostruzione del passato che non può in nessun caso rifuggire dalle sue responsabilità anche civiche dinanzi al presente e in funzione del futuro”. Alcune pagine sono dedicate alle ucronie, fantasticherie storiche in cui si immagina quello che sarebbe successo se un certo avvenimento cruciale non fosse avvenuto. Ad esempio: cosa sarebbe accaduto se Luigi XVI non fosse stato il pavido e indeciso che era? E se Napoleone non fosse fuggito dall’Elba? E se la Germania nazionalsocialista avesse vinto la Seconda guerra mondiale? Cardini prova a seguire alcuni di questi percorsi, a tracciare una delle infinite strade che la dinamica storica avrebbe potuto prendere entrando nella finzione. Non però una operazione fine a se stessa. L’ucronia infatti, a differenza della storia controfattuale, che approda semplicemente alla fantastoria, “serve a comprendere meglio, in tutte le sue sfumature e articolazioni, il senso profondo e le infinite potenzialità di ciò che invece è realmente accaduto”.
220
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Nuovo Prisma
brossura
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