Nel maggio del 2011 Bob Dylan compie settant’anni. È tempo di bilanci sulla sua opera e sulla sua eredità. Dylan è ancora oggi un artista vivo, capace di cambiare e ridefinirsi nel corso degli anni senza venire mai meno alla sua ispirazione di erede della tradizione folk americana. Con il vigore polemico dell’appassionato, con la precisione dello studioso e servendosi di interviste e testi inediti, Alessandro Carrera rilegge Dylan nel contesto della cultura da cui proviene. Non solo il folklore, ma anche la letteratura americana da Melville a Kerouac e la poesia da Whitman a Ginsberg. È il resoconto di un grande e contraddittorio artista dei nostri tempi, una mappa per comprendere e riconoscere le sue innumerevoli identità di moralista, misantropo, rivoluzionario conservatore, gnostico innamorato della creazione e profeta di mutamenti. Ma è soprattutto il ritratto di Dylan come prodotto della sua voce, orgoglioso e insieme umile servitore della sua inimitabile voce che, tra le tante altre cose, contiene anche una “spiegazione” dell’America e dello spirito del nostro tempo.
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Universale Economica
brossura
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