"Tra tutte le domande, la più importante è: in cosa consiste la vera felicità? Ed esiste una possibilità di realizzarla? La vera felicità è veramente possibile, oppure ogni cosa è soltanto momentanea? La vita è solo un sogno, oppure in essa esiste anche qualcosa di sostanziale? L'esistenza inizia con la nascita e termina con la morte, oppure esiste qualcosa che trascende sia la nascita sia la morte? Infatti, senza l'eterno, la vera felicità non può affatto esistere. Con ciò che è momentaneo la felicità resta qualcosa di evanescente: esiste per un attimo, quello successivo è svanita, e tu vieni lasciato in una profonda disperazione, nell'oscurità più totale. Nella vita comune accade, le cose stanno così nella vita di chi non è risvegliato: ci sono momenti di beatitudine e momenti di infelicità; ogni cosa è confusa in un amalgama senza contorni precisi. Non puoi trattenere gli istanti di felicità che ti accadono: sopraggiungono inaspettati e inaspettatamente scompaiono, tu non li governi minimamente. Né puoi evitare i momenti di infelicità: anch'essi hanno un'esistenza propria, sopraggiungono inaspettatamente e inaspettatamente se ne vanno; tu sei semplicemente una vittima del loro andirivieni. E vivi lacerato tra queste due realtà: felicità e infelicità ti dominano senza lasciarti un attimo di quiete. Vivi lacerato da ogni sorta di dualismi..." (Osho)
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Universale Economica
brossura
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