«L’Occidente scorge in lui il proprio poeta: il poeta che meglio di ogni altro incarna lo spirito di questa fine di secolo. Tutti i lettori si riconoscono in lui: chi ama il Tutto e chi il Nulla, chi ama la letteratura e chi la letteratura che nega se stessa, chi ama il verso libero e chi la strofe chiusa, chi ama Whitman e chi lo Zen, chi ama l’infinito e chi il limitato, chi ama la gnosi e chi l’alchimia, chi ama la desolazione e chi il trionfo mortale – e soprattutto chi coltiva i giochi vertiginosi che lo spirito fa con se stesso».
446
Adelphi
brossura
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